mercoledì 25 marzo 2009

Onorevole Ronchi

Qualche settimana fa, l'Onorevole Ronchi - ospite di Porta a Porta - urlando e sputacchiando all'indirizzo della povera Rosibindi - dichiarava con il consueto orgoglio postfascista, parlando di romeni accusati di stupro:"non sono uomini ma bestie". E alle proteste della Rosy, ribadiva in maniera ancora più convincente: "SONO BESTIE!".
Ovviamente l'espressione, presa alla lettera, è semplicemente errata. Sono esseri umani a tutti gli effetti, da un punto di vista scientifico, antropologico ecc. ecc.
Il senso dell'assioma ronchiano ovviamente era un altro: la bassezza morale, l'abiezione del gesto, ha degradato questi individui da uomini a bestie.
Altrettanto ovviamente è un discorso - come si suol dire - di pancia. Un'abitudine perdonabile al popolo (non giustificabile...perdonabile) ma non ad un ministro. Il fatto che sia rappresentante del popolo non vuol dire che debba rappresentarne i malumori anche quando sono espressione della rabbia più...posso dire bestiale?
Responsabilità di un uomo di governo sarebbe quella di abbassare i toni, non cavalcare il fiume di bile fino a rischiare uno straripamento. In sostanza, un ministro dovrebbe usare il cervello, non la pancia. Il cervello produce ragionamenti, analisi, proposte. La pancia si esprime a peti.
Ragionamenti, ministro Ronchi...analisi...non peti!
Perchè se un uomo, in virtù di un atto abietto, può essere degradato a bestia, allora è lecito ritenere che non abbia più i diritti che normalmente riconosciamo agli esseri umani.
Un ministro non dovrebbe neanche osare esprimersi in questo modo.
Anche il sostenitore delle politiche più severe, più repressive, dovrebbe ricordare in ogni momento:"stiamo parlando di esseri umani".
Poi...una riflessione a margine. I due romeni accusati dello stupro della Caffarella sono stai riconosciuti innocenti. Il popolo li aveva già condannati (per non parlare delle voraci e ottuse comunità di facebook), se avessero potuto li avrebbero linciati.
Razzisti.
Nessuno si ferma a riflettere su un fatto gravissimo: uno dei due accusati, nonostante fosse innocente, aveva confessato. Perchè? La prima ipotesi: è stato costretto. La seconda ipotesi (ancora peggiore): ha avuto paura di uscire...
Ci stiamo riducendo ad una "democrazia" in cui un innocente deve aver paura di dichiararsi tale per paura di un'opinione pubblica che lo ha già condannato?
In ogni caso, erano innocenti. Ahi...e ora che si fa?
Poi hanno trovato i colpevoli, sono pur sempre due romeni. I conti - finalmente - tornano.
R-A-Z-Z-I-S-T-I.