mercoledì 16 dicembre 2009

Il Fatto


Ci ho provato di nuovo.
“Il Fatto” di MarcoTravaglio non è – come si poteva sospettare alla sua nascita - un quotidiano solo per Dipietristi e Grillini; sempre più spesso sbuca dalle sacche dove un tempo s’affacciavano Manifesto ed Unità; lo trovi sotto l’ascella pezzata di un passante, guancia a guancia con Repubblica; avvolge le percoche del fruttivendolo che un tempo era assiduo lettore di Liberazione.
“Il Fatto” si è imposto anche a sinistra, tra gli intellettuali di sinistra. Lo leggono persone di indiscutibile cultura ed intelligenza. Quello che mi chiedo è…perché?
Inutile avventurarsi in acrobatiche analisi politiche, che inevitabilmente mi condurrebbero in luoghi che ho frequentato tante di quelle volte da averne la nausea. I silenzi, i vuoti della sinistra…il Berlusconismo talmente dilagante da aver coinvolto i suoi avversati e detrattori. E basta…
Il problema che mi pongo stasera è un altro…come dall’incipit, ci ho provato di nuovo…e questo “Fatto” continua a sembrarmi un giornalaccio…
Ho tra le mani la copia di ieri. Amo dare giudizi sommari e sviluppare sani pregiudizi, ma in questo caso – proprio perché questo giornale è letto da persone di provata sapienza – ho voluto essere meno superficiale di quanto la mia periodica fiacchezza vorrebbe.
Pagine 1-2-3-4…5…..6!...cacchio…7! Sette pagine su diciotto si occupano del caso “souvenir sul volto del premier”. Ora dico…non è una notizia da nulla…ma oltre un terzo del giornale è dedicato a questo. Nessun approfondimento, nessuna analisi degna di tal nome…fondamentalmente, prese per il culo a Berlusconi.
Per fortuna, in prima pagina una geniale battuta del geniale Corrado Guzzanti, che non posso non riportare per intero:
“Ieri a Milano un matto, estraneo a qualunque organizzazione politica e in cura psichiatrica da 10 anni, ha colpito al volto il premier Silvio Berlusconi. E’ il frutto del clima violento scatenato dai magistrati, dai giornali e dalle televisioni, contro il governo. Oggi un altro matto si è versato un piatto di pastasciutta in testa: politica e istituzioni si uniscono unanimi a condannare anche questo episodio”. Questo significa essere un fuoriclasse.
Ma la vera perla è a pagina 5…”Il rebus Veronica”…ci si pone l’angustiante problema del “se Lady Veronica abbia chiamato Berlusconi”. Il premier dice di si, ma…attenzione! Palazzo Chigi smentisce! Nessuna chiamata dalla Lario…
Ma si può?
Da pagina otto a pagina 11 una panoramica su qualche notizia…il processo breve in primis, ovvio. Poi lo scandalo Wind, la monnezza a Palermo, un accenno al processo Spartacus. Qualità dell’approfondimento? “Leggo”, “City”…questo è il livello.
Pagina 12: pubblicità.
Pagina 13…toh! L’Iran…mezza pagina. Poi una pagina per la cultura, una per lo sport, due per la tv, una per l’economia. I quest’ultima, nel bel mezzo dell’articolo che tratta dell’economia asiatica…senza nessun senso, senza nessuna logica, appare un estratto di Enzo Biagi che prende per il culo Berlusconi….
Poi la posta, e stop…finito il giornale. Circa il 60% dello spazio dedicato alla politica, è occupato dal souvenir in faccia al Presidente del Consiglio. Ironie, prese di posizione, strumentali polemiche sulla qualità della sicurezza del premier…e qualche disperato tentativo di costruire un’analisi da parte di Oliviero Beha.
O non capisco davvero nulla – e quindi tanto vale che lasci perdere i giornali e mi dia alle percoche - o questo è il giornale meno berlusconiano, ma più berlusconista in circolazione.