La sinistra è malata di snobismo, c’è poco da fare.
Cesaro ha vinto le elezioni e giù una pioggia di commenti: non sa parlare, è un ignorante, è un analfabeta.
E sulle cosiddette veline che Berlusconi avrebbe dovuto portare all’eurodisney, o all’europarlamento, in ogni caso a divertirsi. Il problema non è che i candidati siano calati dall’alto come lo Spirito Santo, ma che sono delle idiote…senza cultura…delle oche giulive.
E anche quando non sono oche, sono state scelte solo perché bone o vicine, molto vicine al Presidente.
Mah…
Cesaro sarà uno sgrammaticato. E allora? Non siamo nella Repubblica di Platone, al governo non devono andare i migliori, siamo in democrazia. Ovvero, devono essere rappresentate tutte le fasce sociali, tutti i cittadini. Con questa logica, gli ignoranti neanche dovrebbero votare.
Ci saranno altre ragioni per lagnarsi di Cesaro, si vedrà, ma mi rode sentire ‘ste menate sulla cultura.
Sarebbe auspicabile una classe politica più colta? Certo, perché sarebbe auspicabile una società più colta. Ma per un branco di asini, è meglio essere rappresentati da un altro asino che da un purosangue.
E il caso veline…certo non è un bell’affare. Ma non lo è stato neanche, per me, trovarmi in lista con Sinistra e Libertà il solito Francesco Caruso, cui non darei un voto neanche sottotortura. Dove non ci sono le primarie, e non ci sono – neanche a sinistra, poche chiacchiere – le liste vengono scelte dagli alti papaveri. Era meglio Di Pietro che candidò De Gregorio? O Casini che h candidato Emanuele Filiberto? Oppure il nostro Caruso?
Le candidature vengono selezionate in base a logiche di potere, nepotismo, clientele varie, popolarità, appetibilità dei nomi. Il Presidente del Consiglio è molto più viscerale nelle sue scelte…per orientarsi nelle decisioni si affida alla sua personale bussola, il cui ago (almeno così vuole far credere) indica sempre il nord.
giovedì 11 giugno 2009
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