Detto francamente, posso vivere senza Busi e le sue provocazioni. Non mi disturba una rai senza Busi. Non sarebbe per me gravosa una tv senza Busi. Non sarebbe per me un deserto, una libreria senza Busi.
Che mondo sarebbe, senza Busi? Non lo so. Ma per me sarebbe più difficile vivere in un mondo senza nutella.
Sempre che il buon Aldo avesse liberamente deciso di ritirarsi a vita privata, dedicandosi alla cura dell’orto e a buone letture.
Ma Busi è stato radiato da tutte le trasmissioni rai, da una tv pubblica sempre più ipocrita e medievale.
Radiato perché ha insultato il Santo Padre.
A parte il fatto che non si capisce perché si possono insultare ospiti in studio, politici, magistrati, artisti, tutti tranne il Santo Padre.
A parte il fatto che…siamo sicuri che il problema siano gli insulti al Papa? Non sarà la poco velata critica all’operato del Cavaliere?
Cavalieri e Papi non si toccano. Proprio come nel Medioevo…
Ma il problema, alle mie orecchie, suona diversamente: quale sarebbe l’insulto?
Busi ha detto che gli omofobi sono omosessuali repressi, e che il Papa deve smetterla di prendersela con gli omosessuali. Se identifichiamo la critica agli omosessuali con l’omofobia, il sillogismo è completo: il Papa è un omosessuale represso.
E’ un’opinione. Ma Busi non ha sostenuto che il Papa è uno stronzo, un criminale, un assassino. Al massimo, ha lasciato intendere che è un omosessuale represso.
Ora, quello che mi chiedo…da quando “omosessuale” è un insulto?
Capisco i baciapile, i centristi, bigotti di varia appartenenza.
Ma la Rai, il servizio pubblico, ha sposato la tesi per cui dare dell’omosessuale a qualcuno significa insultarlo.
Busi è stato addirittura radiato da tutti i programmi Rai…per quale ragione? Per la natura dell’insulto, o per il destinatario?
In entrambi i casi, è Medioevo.
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1 commento:
Olá,
Ótimas reflexões...
Abraços.
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