Riporto la mia risposta ad un intervento della Maestra Elvia, sul blog di Marco Rossi Doria (Link:
http://marcorossidoria.blogspot.com/2008/10/grazie-elvia.html):
E' vero, è un intervento emozionante. Ma soprattutto è lucido...logico...frutto di un pensiero maturo. Ma è inutile inseguire il governo sulle false piste che disegna per noi. Come, nel caso della Gelmini, si cerca di far passare una brutale operazione di "tagli" per una "riforma" - allo stesso modo - vogliono presentarci una piccola Apartheid per un'efficace azione finalizzata all'integrazione degli stranieri...Genitori egoisti (e ignoranti) da sempre si preoccupano che la presenza di disabili nelle aule rallenti il percorso di apprendimento dei propri figli. Figuriamoci poi degli stranieri che neanche conoscono la lingua...Magari, invece, 'sti ragazzi imparassero LORO a stare con disabili e immigrati...perchè siamo noi, in primis, ad avere qualche problema di "integrazione".
domenica 19 ottobre 2008
giovedì 16 ottobre 2008
Saviano
Piena solidarietà a questo eroe della scrittura; uno dei pochissimi casi in cui la penna si è davvero rivelata più potente della spada.
Ieri sera a Matrix la Meloni ha quasi voluto stigmatizzare la scelta di Saviano di lasciare l’Italia. Perché – diceva – i nostri ragazzi hanno bisogno di esempi; perché potrebbe dare il senso di una sconfitta, vedere che Saviano è costretto ad andare via…
Sciocchezze. Saviano è già un eroe (che gli piaccia o meno), non c’è alcuna necessità che si trasformi in un martire.
Non si può pretendere di avere un popolo di “Saviano”; io non avrei mai avuto il coraggio di sfidare le mafie come ha fatto lui.
Ma niente chiacchiere, non ho voglia di fare predicozzi o incensare questo autore.
Per quanto insignificante possa essere, voglio solo esprimere la mia solidarietà a Roberto Saviano.
Ieri sera a Matrix la Meloni ha quasi voluto stigmatizzare la scelta di Saviano di lasciare l’Italia. Perché – diceva – i nostri ragazzi hanno bisogno di esempi; perché potrebbe dare il senso di una sconfitta, vedere che Saviano è costretto ad andare via…
Sciocchezze. Saviano è già un eroe (che gli piaccia o meno), non c’è alcuna necessità che si trasformi in un martire.
Non si può pretendere di avere un popolo di “Saviano”; io non avrei mai avuto il coraggio di sfidare le mafie come ha fatto lui.
Ma niente chiacchiere, non ho voglia di fare predicozzi o incensare questo autore.
Per quanto insignificante possa essere, voglio solo esprimere la mia solidarietà a Roberto Saviano.
La Scienza del Papa...
Il Papa ha asserito che la Scienza non è in grado di elaborare principi etici.
Perché?
Forse perché la Scienza è conoscenza, e la conoscenza evidentemente non è in grado di elaborare principi etici.
La religione è “Rivelazione”, dunque i principi etici possono solo essere “rivelati”.
La Scienza è laica; dunque il laicismo non è in grado di elaborare principi etici.
Detto per inteso, la penso alla maniera opposta: la religione (intesa in senso confessionale) non è in grado di elaborare principi etici; la scienza si.
Ma non è la mia opinione ad essere motivo di interesse: io non sono il Papa, se mi affaccio ad una finestra a pontificare mi tirano ortaggi; se mi vesto con un lenzuolo bianco i bambini per le strade mi prendono a scozzettoni; se parlo male dei preservativi è solo perché quando li uso non sento niente.
E’ l’opinione del Papa, Benedetto XVI, ad essere motivo di interesse, poiché sottende ciò che da anni imputo alla Chiesa: la pretesa di avere il monopolio dell’etica, di poter stabilire ciò che è bene e ciò che è male. In sostanza: ciò che deve essere fatto, e ciò che non deve essere fatto.
Va bene la ricerca scientifica, va bene l’arte, va bene la filosofia…ma entro determinati limiti – limiti etici – stabiliti dall’unica entità deputata a “elaborare principi etici”: la Chiesa.
Perché?
Forse perché la Scienza è conoscenza, e la conoscenza evidentemente non è in grado di elaborare principi etici.
La religione è “Rivelazione”, dunque i principi etici possono solo essere “rivelati”.
La Scienza è laica; dunque il laicismo non è in grado di elaborare principi etici.
Detto per inteso, la penso alla maniera opposta: la religione (intesa in senso confessionale) non è in grado di elaborare principi etici; la scienza si.
Ma non è la mia opinione ad essere motivo di interesse: io non sono il Papa, se mi affaccio ad una finestra a pontificare mi tirano ortaggi; se mi vesto con un lenzuolo bianco i bambini per le strade mi prendono a scozzettoni; se parlo male dei preservativi è solo perché quando li uso non sento niente.
E’ l’opinione del Papa, Benedetto XVI, ad essere motivo di interesse, poiché sottende ciò che da anni imputo alla Chiesa: la pretesa di avere il monopolio dell’etica, di poter stabilire ciò che è bene e ciò che è male. In sostanza: ciò che deve essere fatto, e ciò che non deve essere fatto.
Va bene la ricerca scientifica, va bene l’arte, va bene la filosofia…ma entro determinati limiti – limiti etici – stabiliti dall’unica entità deputata a “elaborare principi etici”: la Chiesa.
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