Per chi non ne fosse informato, c'è un emendamento della Lega al pacchetto sicurezza del governo: i medici saranno obbligati a denunciare i propri pazienti se clandestini.
Al di là dello schiaffo in faccia ad Ippocrate e al suo "Giuramento", e dunque alla deontologia professionale dei medici (art.3: "Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di CONDIZIONE SOCIALE, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali e sociali nelle quali opera"), mi sembra che anche la nostra Costituzione dica qualcosa riguardo l'UNIVERSALITA' del diritto alla salute (art.32).
Vedo tre possibili conseguenze ad una soluzione del genere:
1) L'inaccessibilità delle cure mediche per molti immigrati clandestini (per i quali la malattia è preferibile al ritorno in patria)
2) Il capestro - il ricatto fondato sul primo dei beni (la salute) - per espellere i clandestini
3) Probabile: la nascita (o meglio il pauroso incremento, perchè dubito non esista già almeno in forma embrionale) di una sanità clandestina. Anche questa mi sembra una prospettiva avvincente...
A cosa mira in realtà questo emendamento?
Ad indebolire ulteriormente la più stracciata delle categorie sociali? A soddisfare gli umori repressivi di un elettorato con la bava alla bocca? Mi auguro qualcuno non pensi sul serio che possa servire a diminuire il numero dei clandestini (a meno che non si punti a farli diminuire in virtù di qualche epidemia...); al massimo possiamo ridurli ad una condizione ancora più marginale, plasmandoli sempre più come ci piace immaginarli: brutti, sporchi, malati e cattivi...
Magari tra qualche anno si potrà fare propaganda spiegando che i clandestini "portano malattie". No, non le portano. E' un nostro gentile omaggio.
Comunque mi pare inutile citare la nostra costituzione. Ricordo bene dove la Lega voleva infilarsi il tricolore; facile pensare che ci sia un cantuccio libero anche per essa.
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