venerdì 5 dicembre 2008

Sono stato molto indeciso in questi giorni se spendere qualche parola sull'oscena posizione della Chiesa riguardo la questione "depenalizzazione del reato di omosessualità".
Ovviamente la Chiesa non si è espressa a favore della pena di morte per i "diversi".
Quella dei barbagianni ecclesiastici è una scelta politica: sostenere la depenalizzazione dell'omosessualità potrebbe significare - di contro - favorire pressioni nei confronti degli Stati (tra cui il nostro) nei quali gli omosessuali non hanno tutti i diritti civili degli etero.
Il ragionamento è semplice: noi non vogliamo essere rotti le scatole sui diritti degli omosessuali...quindi, preferiamo avallare in qualche modo il reato di omosessualità (punito, in alcune nazioni, con la morte) piuttosto che rishiare di farli sposare.
Questa è la Chiesa. E questi i suoi valori di riferimento.
Poi, un piccolo ringhio del Pasore Tedesco (come ebbe a suo dire, con lungimiranza, "Il Manifesto"), e il governo fa marcia indietro sui tagli alle scuole private...cattoliche.
Ma perchè dobbiamo finanziare le scuole dei preti? Proprio mentre sono in atto tagli alla scuola pubblica.
Allora, se davvero vogliamo la libertà di educazione (concetto sparato davvero "a cazzo"), perchè non cominciamo a ragionare di scuole islamiche parificate? No, eh? Addirittura qualcuno vorrebbe chiudere anche le moschee, figuriamoci le scuole...
Non è una questione marginale, perchè diavolo la Chiesa deve godere di un appalto su una questione essenziale come l'educazione?

3 commenti:

Carlo Scognamiglio ha detto...

sono d'accordo ovviamente con la tua posizione, però attento a non farla troppo facile. Per cominciare la pena di morte. la chiesa ha già espresso la sua assoluta contrarietà, per qualunque reato, per cui non è corretto dire che la chiesa avalli la pena di morte contro gli omosessuali. la posizione già assunta contro la pena di morte non implica che la chiesa legittimi le morti americane semplicemente perché non chiede la depenalizzazione dell'omicidio.
Ora, chiaramente il vat esprime una posizione omofoba, però va capita meglio. Perché non depenalizza? l'idea è che non entrando nell'entità della pena (dalla contravvenzione alla capitale) esprime semplicemente la legittimità dell'esigenza di una pena in una prospettiva cristiana. L'omosessualità dunque dovrebbe essere in qualche modo perseguibile semplicemente perché il contrario renderebbe perseguibile la discriminazione di genere, e paradossalmente la chiesa si troverebbe lei a esser legalmente perseguita - ad es. nel sacerdozio come nelle istituzioni o in altre prese di posizione - per discriminazione di genere. questo è un punto, cui poi aggiungere la strenua difesa del familismo, ecc. ecc.

Nazarin ha detto...

Certo, non volevo semplificare.
Condivido quello che dici...e proprio per questo provo spregio nei confronti della scelta politica del vaticano. Dichiararsi contro la pena di morte, ma glissare quando il rischio è quello di impedire la difesa del familismo...
E' ovviamente una scelta politica, e dunque complessa, come giustamente sottolinei.
Ma appunto, è una scelta politica...che con l'etica non ha nulla a che fare.

Carlo Scognamiglio ha detto...

non sono d'accordo sul fatto che non sia una decisione anche etica. E' un conflitto di valori, che è la situazione classica del problema etico.